Pensiero del mattino di martedi 22 maggio 2018 – Santa Rita da Cascia.

Non arrestiamo la libertà!
Quante volte ci chiediamo da chi e da cosa dobbiamo stare attenti! E quando lo facciamo sopraggiunge dentro di noi la tristezza perché, a volte, ci accorgiamo che le prime persone con le quali dobbiamo usare prudenza, sono proprio quelle che vivono vicino a noi. Allora ci viene spontaneo chiederci il perché di questa sofferenza gratuita, perché dare sempre spiegazioni ad ogni cosa che si fa? Vivere così non si può, non fa crescere. Significa essere incatenati con catene invisibili; essere legati in questa maniera significa non poter esprimere più la propria personalità, significa perdere la propria libertà. Chi usa questo tipo di “catene” è senza amore vero, e per colpa di cosa se non della gelosia, dei pregiudizi, della paura di non essere al centro dell’attenzione! Protagonismo che schiavizza la vittima di turno. Amici, come bisogna vivere allora? Un consiglio personale preghiamo di più. Uniamo le mani e preghiamo per gli “schiavizzatori” ma anche per noi e per tutte le sofferenze arrecate all’innocente. Si, con la preghiera si rompono gli schemi di certi atteggiamenti non consoni all’insegnamento del Santo Vangelo. Buongiorno, amici, con gioia vi benedico.

Diacono don Emilio Cioffi, “il paziente che offre e soffre” di Dio. Amen.

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