Pensiero del mattino di mercoledi 23 maggio 2018.

Siamo servizio?
Mettiamoci a disposizione dell’altro con umiltà e dedizione, nella misura del posto che occupiamo. Ognuno di noi nella società occupa un posto che sia importante o meno. Tutti siamo stati chiamati a contribuire ad un bene, anche piccolo, che si somma all’unico grande Bene. Allora non diventiamo padroni dei luoghi che frequentiamo o in cui lavoriamo, delle strade che percorriamo. Le nostre competenze servono per essere messe al servizio e non per essere rivestiti. È inutile atteggiarsi a padroni che occupano importanti posti! Siamo semplici commessi e se non ci si pone con umiltà ci faremo solo molti nemici! Aiutiamo a superare gli ostacoli di chi non è capace di riempire un modulo o di fare un numero o di parlare con persone “importanti”; vendiamo gioia, offrendo il nostro, anche modesto, servizio per la collettività! Perciò, amico o amica che pensi di avere in mano il mondo stando dietro una scrivania o avendo la possibilità di bloccare il lavoro degli altri, facciamo molta attenzione perché potremmo sentire le stesse parole che Dio disse al Ricco Epulone, che chiedeva un po’ di sollievo da quelle fiamme dell’inferno: “ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro, povero mendicante, parimenti i suoi mali”. Perciò prima di sentirsi padroni, sentiamoci servitori al servizio di Dio!
Buona giornata a tutti e cerchiamo di essere leali, belli e generosi. Vi benedico.

Diacono don Emilio Cioffi, “il servo dei servi” di Dio. Amen.

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