TESTIMONIANZE DA MEDJUGORIE

 

Medjugorie 2014: riflessioni di una pellegrina

Sono ormai quattro anni consecutivi che vado a Medjugorie e ci vado perché mi sento chiamata ad immergermi completamente in quell’atmosfera di grande pace e serenità, di preghiera,  che solo là si percepisce in maniera così intensa. Mi sento semplicemente chiamata ad andarci. E quando la Mamma chiama, si corre. Non chiedo grazie né segni visibili: nel mio piccolo, ho ricevuto tante di quelle grazie e benedizioni che chiedere di più mi sembra quasi una bestemmia, un voler togliere qualcosa alle persone che veramente ne hanno bisogno. E sono tante!

Sebbene vengo ormai da quattro anni, ogni esperienza a Medjugorie è sempre nuova ed unica. Sono tante le cose che contribuiscono a renderla tale, ma soprattutto le persone con cui condivido questa esperienza: don Emilio e i miei compagni di viaggio.
Pensare di fare un pellegrinaggio a Medjugorie senza don Emilio, sarebbe come mangiare un piatto di maccheroni senza parmigiano, o un babà senza rum!
Don Emilio è indispensabile! E’ il capocordata che ti tira su, il capitano che ti aiuta ad attraversare il guado; il compagno che ti tende la mano per farti saltare il fosso. Solo lui riesce a tirare fuori il meglio da te stesso; riesce a farti pensare e riflettere anche se non vorresti.
Mentre ascoltavo le sue parole e le sue spiegazioni  su per l’aspro e stupendo Krizevac, i miei occhi si fermavano sul sentiero pietroso. Ogni tanto, qua e là, vedevo una suola che, staccatasi da qualche scarpa, giaceva abbandonata tra le pietre. Per me era un simbolismo molto forte. “Ecco. – pensavo – Man mano che sale verso l’alto, l’uomo perde pezzi del suo vecchio “io” e acquista pezzi nuovi. Magari arriverà in cima a piedi nudi, senza scarpe, ma sarà un uomo completamente nuovo”.

I miei compagni di viaggio di quest’anno sono stati davvero molto speciali: sorridenti, disponibili, aperti, amichevoli. E’ stato molto facile legare e dialogare con loro, proprio come vecchi amici.
A prima vista, sembravano tutte persone normalissime, poi qualcosa ti faceva capire che ognuna di loro si portava dietro il suo grande dolore, la sua silenziosa sofferenza e la sua segreta speranza, ma tutto vissuto con grande dignità, senza opprimere e infastidire l’altro. Una lezione che non dimenticherò. E come dimenticare la coinvolgente risata di Antonella, o la rassegnazione di Salvatore di fronte all’esuberanza di don Emilio, la dolcezza di Luisa, la timidezza di Luigi, la bellissima famiglia di Antonio, Tania e Matteo e la simpatia della comare Angelina. Ne ho citato solo alcuni perché più vicini a me, ma tutti, proprio tutti, sono state persone stupende. Con simili compagni, il lungo e difficile viaggio della vita sicuramente non fa paura! Grazie a tutti!
Concetta

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Medjugorie 2014: testimonianza di Antonio

Per la nostra famiglia, Antonio, Tania e Matteo, è il primo pellegrinaggio a Medjugorie. Descriverlo è difficile, considerando le numerose ed intense emozioni vissute. Premetto che, in precedenza, non sentivo la necessità di recarmi a Medjugorie, ma alcuni avvenimenti nel corso di quest’anno mi hanno fatto sentire la “chiamata”. Ci siamo incamminati, molti di noi, dovuto alle diverse provenienze, neppure ci conoscevamo, estranei direi, ma la nostra guida spirituale, don Emilio, ispirato dalla Cara Madonnina, ha saputo amalgamarci alla perfezione, scegliendo i momenti giusti nello scambio di esperienze e testimonianze e in breve tempo ci siamo ritrovati un cuore solo e un’anima sola: quella di “MARIA”. Molte le tappe, tutte suggestive e cariche di spiritualità ed emozioni che hanno contribuito alla realizzazione di un bellissimo mosaico di cui ognuno di noi era una piccola tessera ed aveva il proprio spazio riservato.

Intensi i momenti di preghiera come: la salita al Krizevac in una Via Crucis dove le attente riflessioni, i percorsi impervi e alcuni segni mi hanno riportato al quotidiano vivere fatto di fatiche, difficoltà, gioie…….e tutto culmina poi alla vetta dove Gesù, dopo averci accompagnato, ci attende; l’incontro con Vicka, la testimonianza di Ivo, la salita al Podbrodo e alltri momenti forti di spiritualità, mi hanno aiutato a farmi comprendere ancora di più quanto sia importante la preghiera fatta con il cuore per le guarigioni.
Il tutto poi allietato da momenti di folklore, sempre preparati dalla guida, che hanno reso ancora più armonioso l’incontro con MARIA
La mia riflessione  al rientro è che la cara Madonnina ci chiama a toccare con mano quella realtà di vita che serve ad ognuno di noi diventi strumento per realizzare il suo piano di PACE nel mondo, farlo proprio e testimoniarlo agli altri. Quindi, tornando da quei luoghi, portiamo con noi un pezzettino di Medjugorie che si concretizza nel desiderio di preghiera, nella voglia fare: essi si uniscono e ricreano dentro di noi quell’atmosferra di AMORE e di PACE.
Personalmente ogni giorno non posso fare a meno di ritornare con il pensiero a Medjugorie!
Un dovuto ringraziamento va alla nostra guida don Emilio; ringrazio nostro SIGNORE per i carismi che gli ha donato e di come lo dispone a condividerli con il prossimo. Grazie alla Cara Madonnina per averci fatto incontrare nel nostro cammino e prego affinché ci custodisca tutti sotto il suo manto e ci guidi a vivere i suoi insegnamenti. AVE MARIA!