MISTERI DOLOROSI

I Misteri Dolorosi – martedi e venerdi

Invocazione iniziale al S. Rosario

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen

O Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal cielo dell’Inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.

Maria, Regina della Pace, prega per noi.

1. Nel primo mistero doloroso contempliamo l’Agonia di Gesù nell’orto degli Ulivi.

Dal Vangelo secondo  Matteo (26, 36-42)

Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: “Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare”. e presi con sè Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Allora confidò loro: “La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me”. E avanzatosi un poco, si prostrò faccia a terra e pregava dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Tuttavia, non quello che voglio io, ma quello che vuoi tu”. Poi andò dai suoi discepoli, ma li trovò addormentati e disse a Pietro: “E così non avete potuto vegliare con me neppure un’ora? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Poi si allontanò per la seconda volta e pregò dicendo: “Padre mio, se non è possibile che si allontani questo calice senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà”.

Breve riflessione

Nella sera del giovedi. man mano che si avvicinava l’ora dell’espiazione, Gesù sentiva allontanarsi il Padre. La separazione da Dio portava in Lui paura, attaccamento alla vita, stanchezza, angoscia. La sua Umanità tutto ha dovuto provare per poter tutto perorare presso il Padre in nostro favore, anche le nostre disperazioni. Era un Uomo, non più aiutato da Dio, solo, tradito, abbandonato dagli amici più cari, separato dal Padre e, in quella disperazione, sentiva l’amaro del fondo del calice. Satana questo voleva: portarlo a disperare perchè non facesse la volontà del Padre. Ma Gesù, come un lottatore caduto, si rialzò e vinse la disperazione con le sole sue forze di Uomo. Lo sforzo immane gli fece sudare sangue, ma la sua fedeltà alla volontà di Dio non era venuta meno. Fare sempre la volontà di Dio, anche nei momenti più difficili, è quello che Gesù ci comunica.

1 PATER – 10 AVE – 1 GLORIA – GIACULATORIA ( O Gesù mio, perdona le…)

2. Nel secondo mistero doloroso contempliamo la Flagellzione di Gesù alla colonna.

Dal Vangelo secondo Matteo  (27, 19-24)

Or, mentre egli [Pilato] sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: “Non t’impicciare delle cose di quel giusto; perchè oggi fui molto turbata in sogno per causa sua”. Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. .Allora il governatore domandò: “Chi volete che vi rilasci?” Quelli risposero: “Barabba!”. Disse loro Pilato: “Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?” Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!” Ed egli aggiunse: “Ma che male vi ha fatto?”. Ed essi allora urlarono: “Sia crocifisso!”. Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: “Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!”. E tutto il popolo rispose: “Il suo sangue ricada sopra di noi e soprai nostri figli”. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perchè fosse crocifisso.

Breve riflessione

E’ iniziato da poco il processo a Gesù, un processo in cui si delinea subito l’esito finale: la condanna a morte. Da una parte un uomo, Pilato, che pur riconoscendo l’innocenza di Gesù e la ragione per cui i giudei lo vogliono morto, non sa compiere un gesto di giustizia per salvare un innocente; dall’altra la folla inferocita che si lascia trasportare dai sommi sacerdoti perchè di loro ha paura. Visto cadere il suo benefattore, che pur gli aveva elargito decine e decine di miracoli, la folla lo disconosce, allineandosi al volere del più forte. Quanti Pilati ancora ci sono ai nostri giorni e quanti opportunisti che non sanno essere giusti e dire sì alla Verità! Sono ancora ben pochi quelli che sanno compiere prontamente il Bene e e fuggire subito dal Male, senza se e senza ma!

1 PATER – 10 AVE – 1 GLORIA – GIACULATORIA

3. Nel terzo mistero doloroso contempliamo la Coronazione di spine di Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo (27, 27-31)

Allora i soldati condussero Gesù nel Pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi, mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano, dicendo: “Salve, re dei Giudei!”. E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.

Breve riflessione

La coronazione di spine è un’altra farsa dell’intera sceneggiata, posta in essere in occasione del processo di Gesù. Egli aveva chiaramente detto di essere Re, ma il suo Regno non era di questo mondo. Quindi non toccava gli interessi di nessuno. Eppure in quella espressione così semplice, così decisa, i potenti del tempo videro una minaccia per le loro sicurezze materiali e per il loro effimero potere sugli altri. Per la loro tranquillità, quell’uomo così diverso da loro doveva essere eliminato. Ma i suoi nemici non immaginavano che quella corona di spine sul suo capo lo avrebbe investito in eterno di una universale regalità.

1 PATER – 10 AVE – 1 GLORIA – GIACULATORIA

4. Nel quarto mistero doloroso contempliamo la salita al Calvario di Gesù carico della Croce.

Dal Vangelo secondo Luca (23, 26-32)

Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su voi stesse e sui vostri figli. Ecco verranno giorni nei quali si dirà: beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perchè se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”. Venivano condotti insieme a lui anche due malfattori per essere giustiziati.

1 PATER – 10 AVE – 1 GLORIA – GIACULATORIA

5. Nel quinto mistero doloroso contempliamo la Crocifissione e la Morte di Gesù.

Dal Vangelo  secondo Matteo (27, 33-54)

Giunti al luogo detto Golgòta, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole  a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce”. […..] Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì lemà sactàni?” che significa “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”. […] E Gesù emesso un alto grido, spirò.

 

Breve riflessione

Gesù, dopo tre ore di angosciante agonia, muore in croce. Egli muore nella piena consapevolezza del grande dono della sua vita che offre al Padre per il riscatto dell’Umanità dalla sua condizione di peccato. E per rendere più perfetto il suo sacrificio, rifiuta la bevanda inebriante, vino e mirra, che stordisce i condannati alla morte di croce. Vuole assaggiare consapevolmente, fino allo spasimo, ogni dolore che viene da quell’orribile, grande sacrificio d’amore a cui il Padre non potrà rifiutare nulla. Quella sofferta agonia e quella terribile morte in Croce hanno segnato per sempre la storia dell’Umanità, che, da quel momento, non è solo storia civile di un popolo, ma è storia di salvezza per tutti.

1 PATER – 10 AVE – 1 GLORIA – GIACULATORIA

 

ALLA FINE DEL S. ROSARIO SI RECITA.

1 GLORIA – GIACULATORIA – 1 SALVE REGINA 

LITANIE LAURETANE